I Fylgjur

Secondo le antiche credenze germaniche settentrionali, i fylgjur (pr. ‘Filg-yur’, sing. Fylgja, pr. ‘Filg-ya’) sono entità spirituali legate al destino di un gruppo familiare o di un singolo individuo all’interno di questo, capaci di agire indipendentemente assumendo le sembianze di un animale. I fylgjur vengono spesso descritti come numi tutelari di una famiglia o di un clan, legati a specifici membri del gruppo familiare, cui si accompagnano per l’intera estensione della loro vita. Come molti concetti nella mitologia norrena, il significato profondo del concetto di Fylgja è talvolta ostico da comprendere o spiegare, in assenza di specifici riferimenti culturali. Tradotto dall’antico norvegese, Fylgja significa ‘colui che accompagna’; in accordo con la tradizione, possono manifestarsi secondo due principali modalità:La prima è una forma animale, usualmente descritta come la manifestazione visibile di una particolare caratteristica psicologica del membro dominante della famiglia o del clan. Il tema dell’aspetto animale dei fylgja è talvolta legato al concetto di húgr [m. sing. traducibile con ‘intento’, ‘desiderio’, ‘pensiero’, ‘anima’, ‘cuore’], termine che descrive una parte dello spirito umano in grado di essere proiettata al di fuori del corpo fisico, assumendo forma animale.

Il secondo aspetto, opposto e complementare, descrive i Fylgjur come entità femminili, che vegliano sul destino di un particolare lignaggio, legandosi ad individuo fin dalla nascita e custodendo le successive generazioni. Probabilmente, rappresentano uno degli aspetti della ‘madre ancestrale’, storicamente celebrata presso le tribù vichinghe, le quali tributavano culto anche ad altre entità femminili chiamate Dísir, parzialmente sovrapposte per scopi e funzioni alla figura dei fylgjur. Queste entità familiari femminili, che rappresentano le arcaiche antenate matriarcali, possono assumere atteggiamenti benevoli od ostili. All’interno della mitologia norrena, il termine Dísir copre uno spettro più ampio di entità femminili ed esseri spirituali, tra i quali il Fylgja riveste il ruolo specifico di spirito incaricato di guidare e proteggere un individuo, ed è legato al destino della famiglia cui l’individuo appartiene. È opinione diffusa che un Fylgja possa abbandonare l’individuo posto sotto la sua custodia, se questi adotta un comportamento ignobile che getta discredito sulla famiglia. Ciascun individuo può avere uno o più Fylgja, alcuni visibili ed altri invisibili.

Il numero dei Fylgjur visibili sarebbe limitato (2-3-9), mentre non esisterebbero limiti al numero dei Fylgjur invisibili, che comparirebbero al soggetto attraverso sogni e visioni. Vedere la propria Fylgja era considerato un cattivo presagio, spesso segno di un destino di follia o morte.I Fylgja compaiono nella storia di Burnt Njál, dalla saga islandese di Njál, una storia di faide e vendette che risale ad un periodo compreso tra il 1270 e il 1290 a.C. Nell’introduzione alla pubblicazione del 1900, Sir George Webbe Dasent menziona il ruolo dei Fylgjur nella società nord-europea del tempo: «il nordico aveva molte superstizioni: credeva in giganti buoni e giganti cattivi, in elfi oscuri ed elfi luminosi, in esseri superumani che colmavano l’ampio abisso esistente tra lui e gli dei. Credeva anche in spettri, feticci e spiriti guardiani, che seguivano persone particolari e appartenevano a certe famiglie – una credenza scaturita dall’abitudine di considerare il corpo e l’anima come due entità distinte, che in certi momenti prendevano ciascuno una forma corporea separata. A volte lo spirito guardiano o fylgja prende forma umana, in altri assume la forma di un animale immaginato per prefigurare il carattere dell’uomo cui apparteneva, diventando così un orso, un lupo, un bue e persino una volpe, negli uomini. Le donne amavano prendere la forma di cigni».

Queste entità appaiono anche nella Saga di Ljosvetninga, dove vengono impiegati in una sorta di guerra spirituale.Nell’ampio bacino delle superstizioni e del folklore irlandese, la figura del Fylgja è in parte confluita nell’entità nota come Fetch, un doppio soprannaturale o apparizione incorporea di una persona vivente, simile al doppelgänger, i cui avvistamenti sono considerati come presagi nefasti. Non è possibile affermare con certezza che il Fylgja ed il Fetch fossero i rispettivi prodotti culturali di un medesimo fenomeno. Nella tradizione della stregoneria britannica, il Fetch è rappresentato da uno spirito animale, o da un animale vivente, un famiglio che permetterebbe al suo proprietario di viaggiare attraverso i regni spirituali o effettuare svariate operazioni magiche. I resoconti dell’epoca secondo cui i danni fisici subiti dal famiglio si rispecchierebbero poi sul corpo della strega, o che vorrebbero il famiglio come la strega stessa sotto l’effetto di una metamorfosi, trovano riscontro nella tradizione norrena che descrive il Fylgja come la proiezione dinamica di un aspetto del praticante.

Liberamente tradotto ed adattato da ‘Understanding the Fylgjur’, di Pollyanna Jones (https://exemplore.com/magic/Understanding-the-Fylgjur).

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